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Cosmetici – Cosa dice la legge Okkio!!!

Una semplice pagina internet del Ministero della Salute ci informa degli obblighi dei produttori di cosmetici. In etichetta e sull’imballaggio secondario andranno riportati: il nome o la ragione sociale e la sede legale del produttore o del responsabile dell’immissione sul mercato del prodotto cosmetico. La legge impone anche l’indicazione del lotto di fabbricazione, fondamentale nel caso si verifichino problemi per bloccare tutti prodotti pericolosi, salvaguardando il consumatore. Se il prodotto è fabbricato in nazioni che non appartengono alla Comunità europea, andrà specificato anche il Paese d’origine. Va poi stampata, in italiano, la quantità contenuta nella confezione e la funzione del prodotto, tenendo presente che i cosmetici non possono avere caratteristiche diverse da quelle di pulire, profumare, modificare l’aspetto, proteggere o mantenere in buono stato superfici esterne del corpo umano. In particolare, i prodotti cosmetici non possono vantare attività terapeutiche, né riportare denominazioni correlate con patologie. Non devono mancare, obbligatoriamente in italiano, le precauzioni d’impiego. E se non ci fosse lo spazio per riportarle sul contenitore a diretto contatto con il cosmetico o sull’imballaggio esterno, dovranno essere contenute in un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino allegati. Naturalmente deve essere apposta la data di scadenza o, per i prodotti destinati a durare più di trenta mesi, il Pao (Period after opening) cioè la durata dopo l’apertura, e l’elenco degli ingredienti, che può essere riportato anche solo sull’imballaggio esterno e che si chiama Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Queste informazioni sono riportate in varie parti della confezione accompagnate da una serie di simboli, la cui decifrazione si rivela fondamentale per ricevere le corrette informazioni

I cosmetici sono sicuri?

Bisogna ammettere che l’ordinamento europeo è, nel mondo, uno dei più attenti alla sicurezza delle persone. Tutti gli ingredienti messi in commercio e inseriti nei prodotti vengono testati e, ogni volta che si manifesta un problema o che nuovi dati scientifici mettono in discussione l’esistente, vengono nuovamente esaminati. La legge 713/86, che disciplina il settore cosmetico e che è il recepimento di una direttiva comunitaria, contiene diversi elenchi di sostanze proibite o ammesse solo fino a una certa quantità. Questi elenchi  sono costantemente aggiornati dalla Commissione europea: se per esempio un’associazione di consumatori solleva un problema su un ingrediente, la Commissione europea invia un quesito al Comitato Scientifico per i prodotti destinati ai consumatori. Il comitato è composto da chimici, dermatologi, ricercatori, che vengono nominati ogni quattro anni. Si tratta per lo più di professori universitari che non lavorano per le aziende produttrici. Dopo un’attenta valutazione, il comitato esprime un parere che poi viene discusso all’interno del Working Group on Cosmetics, un comitato composto da rappresentanti dell’industria cosmetica, dei consumatori, degli Stati membri e della Commissione europea, a cui spetta di decidere il destino di quell’ingrediente. In ogni caso i cosmetici devono essere sicuri per legge, vale a dire che la legge 713/86 che in Italia disciplina il settore cosmetico, all’articolo 5 specifica: “I prodotti cosmetici devono essere fabbricati, manipolati, confezionati e venduti in modo tale da non causare danni alla salute umana se applicati nelle normali o ragionevolmente prevedibili condizioni d’uso, tenuto conto in particolare della presentazione del prodotto, dell’etichettatura delle eventuali istruzioni per l’uso e l’eliminazione, nonché di qualsiasi altra indicazione o informazione da parte del produttore o di altro responsabile della commercializzazione di questo prodotto nel mercato europeo”.

Un’azienda che metta in commercio un prodotto non conforme sarà soggetta a sanzione ed è il Ministero della Salute ad assicurare che non ci siano in commercio prodotti irregolari. L’azienda che vuole commercializzare un nuovo prodotto dovrà infatti dare una comunicazione preventiva al ministero, dopo aver assemblato un dossier tecnico che dovrà rimanere sempre disponibile nel caso emergano dubbi sull’innocuità del prodotto. Non solo, anche i singoli consumatori devono poter accedere ad alcune informazioni sulle caratteristiche di sicurezza del prodotto, ecco perché deve sempre essere possibile contattare le aziende. A livello europeo è disponibile una piattaforma web che semplifica l’accesso agli indirizzi e ai siti web delle aziende cosmetiche.

Probabilmente questo non vuol dire vivere nel migliore dei mondi possibili, ma certamente rassicura.



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