Si è svolta il 21, 22 e 23 marzo 2019 al Teatro Comunale Luigi De Lise – Piazza 5 Maggio – di Sarno (SA), la I Edizione del “SarnoCantaFavola Festival”, una ‘Maratona di favole e musica’ in favore della Fondazione Telethon.
Il programma è stato coinvolgente per tutte le fasce d’età ma in particolare per i bambini, soprattutto nell’ultima serata che ha visto come protagonista “Pinocchio e la sua La Favola”, un’opera musicale del Maestro Pericle Odierna che, grazie alla sinergia tra i membri del gruppo e al talento organizzativo della sua Manager, Rosalba Santoro,ha riscosso un grande successo.
In verità, ogni momento del Festival è stato interessante perché l’iniziativa ha coinvolto le eccellenze di Sarno – per merito dell’instancabile Assessore Dea Squillante che si è spesa in tutti i modi per garantire il successo della manifestazione.
Nelle mattine dei tre giorni di Festival si sono svolti gli incontri con le scuole sul tema della favola, con i bambini e i ragazzi del territorio sarnese, iniziativa che potrebbe diventare anche un progetto atto a coinvolgere tutte le scuole del territorio. La Favola e la Fiaba rappresentano, per citare Bettelheim, “Il mondo incantato” in grado di catturare l’attenzione dei bambini, di divertirli, suscitando il loro l’interesse. Per lo psichiatra austriaco si tratta del miglior mezzo a disposizione degli educatori per comunicare ai bambini, ma anche al bambino interiore di ognuno di noi, un messaggio positivo di crescita, evoluzione e di incessante rinascita.
Sarno, infatti, come sostiene la Squillante, ha bisogno di lasciarsi alle spalle l’energia negativa prodotta dalla tragedia del 1998 – senza però dimenticare le sue vittime a cui tutta la città è legata – ha bisogno di investire nella costruzione di nuovi progetti, ha necessità di guardare a quello che resta dopo quel tragico giorno e a quello che comunque è fiorito. E sembrano indicarlo i suoi splendidi Platani, dei giganti bitorzoluti e rigonfi, protesi elegantemente verso l’alto, le cui radici di certo comunicano con le acque del fiume che tutto porta via favorendo il cambiamento. Del resto, come suggerisce Rabindranath Tagore, «Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto».
E fioriscono gli artisti come Pericle Odierna, un veterano del mestiere che ha composto le sue prime opere a 14 anni, che svolge l’attività di compositore e arrangiatore – scrivendo musiche per il cinema, la televisione, il teatro e per varie rassegne concertistiche – e che nella sua carriera di polistrumentista ha suonato con Micheal Brecker, Noa, Peppe Barra, Nino Buonocore, Simone Cristicchi, James Newton, Rocco Papaleo e tanti altri.
Prima dell’inizio dello spettacolo intitolato a Pinocchio, Pericle ha regalato ai presenti in sala un brano dedicato al vecchio mercato di Sarno, fatto di suoni e di mormorii, ha trasmesso a tutti l’essenza, lo ha rimaterializzato sul palcoscenico con una scelta sapiente di timbri e colori grazie alla sua Direzione agile come il suono.
Poi è stata la volta di “Pinocchio e la sua La Favola”, la cui riduzione del testo è stata realizzata da un altro sarnese, Miki Belmonte.
Miki ha spiegato al pubblico come nel discorso musicale del Maestro Odierna sia stata utilizzata l’onomatopea per rappresentare un’immagine, un personaggio oppure l’ambientazione dell’opera, attraverso suoni e strumenti musicali che suggeriscono un rumore, un effetto, un significato, imitandolo fonicamente. Del resto, come sostiene il compositore Gian Francesco Malipiero, «La natura ascoltata da un musicista non può che suggerire un’idea musicale… un tema». E così, in Pinocchio, il Maestro ha utilizzato il timbro degli strumenti per farci entrare nell’opera, per farci capire cosa succederà. Per esempio, il suono basso del Fagotto, con i suoi legni dal timbro ruvido, con l’incertezza dell’intonazione e la limitatezza della gamma, rappresentava la Balena: al di là dell’immagine, ma semplicemente come linguaggio antropologico che va oltre la vista – come fa Monteverdi nella composizione dei suoi Madrigali – il testo di Collodi è stato riprodotto attraverso i suoni. Il Gatto e la Volpe sono stati “ritratti” attraverso un contrappunto serrato tra il Clarinetto e la Tromba, mentre il suono leggero e penetrante dell’Oboe ha dato voce al Grillo Parlante, al suo portamento un po’ aristocratico. Il Corno ha “illustrato” il Paese dei Balocchi, mentre il Corno e la Tromba insieme hanno delineato da un lato l’aspetto popolare dell’opera, dall’altro quel succedersi delle fasi del racconto che consentono alla storia di srotolarsi. Il suono limpido del Flauto Traverso, infine, con la brillantezza del suo timbro è stato usato per descrivere un percorso verso la Luce, forse anche in senso metaforico. È chiaro che poi gli strumenti hanno agito anche nel loro complesso, ma ognuno ha costruito la storia con le sue caratteristiche timbriche e con i suoi colori. Questa impostazione orchestrale del Maestro mi ha spinto a indicare gli strumenti con la lettera maiuscola, in quanto li ho immaginati come veri personaggi dotati di una personalità propria. Sarei davvero capace di raffigurarli con il bastone e la bombetta e vederli interagire fra loro come se fossero in un salotto.
Per quanto concerne il testo della storia, Miki ha cercato di mettere in luce del libro di Collodi “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” – nel contempo romanzo, fiaba e favola – diversi aspetti: quello iniziatico, quello popolare, nonché quello che lo rende una favola educativa e di evoluzione spirituale. E non ha tralasciato un aspetto che generalmente sfugge ai più, quello di delineare una tipologia familiare originale, e direi alquanto moderna, in cui Geppetto è un padre che però assume anche un atteggiamento materno di comprensione e accoglienza nei confronti del burattino. Si è trattato davvero di un lavoro complesso e attento anche relativamente alla collaborazione con l’amico Pericle, autore delle canzoni che dovevano rispondere ad una precisa metrica inerente alla musica e al testo. Questa collaborazione è stata efficace e ha consentito di creare il “tempo giusto” – volendo citare Bach – ossia quel tempo che dà la possibilità di comprendere ciò che si sta suonando o che si sta ascoltando: se è troppo veloce non si ha il tempo di afferrare il messaggio, se è troppo lento il messaggio non arriva perché il ritmo non è efficace.
Tutto il lavoro di composizione e di integrazione tra questi due diversi ruoli è stato fondamentale per consentire alla voce narrante, in questo caso quella dell’l’attore Corrado Oddi, di interpretare il testo con movimento e ritmo giusti. L’abruzzese Oddi – celebre per le sue numerose interpretazioni televisive, tra cui il ruolo del Giudice Falcone nello sceneggiato Rai – è stato esemplare, capace di attrarre l’attenzione del pubblico con le sue infinite sfaccettature, con i diversi colori della voce, con un corpo che si muoveva sul palcoscenico talvolta come un bambino, altre volte come una vera marionetta. Ricordiamo infatti che Pinocchio, in realtà, non è un burattino – cioè un pupazzo animato dalla mano che lo calza come un guanto e che quindi lo muove dal basso – ma una marionetta, ossia i suoi movimenti sono articolati dall’alto per mezzo di fili. Entusiasmo, gioia, paura, follia, gioco, delusione, tristezza, tutte le emozioni sono state tradotte dalla sua straordinaria mimica facciale, dalla mobilità corporea, dalla voce cangiante a seconda della circostanza da rappresentare.
Oddi è riuscito anche a coinvolgere il pubblico, a dialogare con i bambini, a renderli partecipi della storia. E poi ha cantato trascinando nella canzone tutti gli spettatori utilizzando le sue doti istrioniche, ma anche la tecnica acquisita grazie ai suoi studi di chitarra classica, canto e solfeggio. Nel gran finale è sceso tra i bambini compiendo una birichineria alla maniera dello stesso Pinocchio, come è solito fare nei suoi incontri nelle scuole dove interpreta anche “Il Piccolo Principe”, “I racconti di Natale” e tanto altro (https://www.corrado-oddi.it/).
I musicisti che hanno accompagnato la serata – che ha registrato il tutto esaurito – costituivano la “Ensemble Metrofonos”, composta dal sestetto di fiati (Francesco Ausiello al Fagotto, Francesco Squittieri al Corno, Ernesto Gargiulo al Clarinetto, Giuseppe Cordella all’Oboe, Domenico Guastafierro al Flauto Traverso e all’Ottavino, Gino Ferrara alla Tromba) con l’aggiunta di Armando e Leonardo Bertozzi alle Percussioni.
Ricordiamo che esiste una trascrizione dell’opera “Pinocchio e la sua favola” sia per voce recitante e orchestra sinfonica che per voce recitante e Fanfara. In questa versione la favola musicale ha debuttato il 12 dicembre 2018 a Firenze nella storica Sala Ferri, con la Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze, diretta dal maestro Luogotenente Ennio Robbio. Con la stessa Fanfara e voce recitante sempre di Corrado Oddi sarà presente a Collodi, nel famoso giardino di Pinocchio, il prossimo 25 maggio in occasione del Compleanno di Pinocchio, evento di rilevanza internazionale.
La finalità dell’opera è stata e sarà quella di portare Pinocchio ( www.pinocchioelasuafavola.it), nei teatri italiani, nelle rassegne concertistiche, nei Festival. Realizzare anche matinée per le scuole, dalla primaria alla secondaria di primo ordine, alle scuole con indirizzo musicale e non ultimo Spettacoli serali a scopo benefico.
Sono stata felice di aver incontrato tutti questi artisti e di essere stata invitata alla manifestazione. Sono stati mandati alle scuole i video delle letture di tre fiabe – “Il Pinguino Imperatore” ) , “La Quercia della Conoscenza” e “Il Mascheraio Magico” – scritte ed interpretate dalla sottoscritta, donate al Festival per creare uno spazio per grandi e bambini nella WebTV di “StudioLive24”.
Sono stata invitata, inoltre, ad aprire la serata del 22 marzo leggendo una fiaba inedita tratta dal mio ultimo romanzo “Mammoy – di Catorchio, Cletus e altre avventure” – illustrato dal genovese Niccolò Pizzorno e in corso di pubblicazione con la Casa Editrice ‘dei Merangoli’ – che ha come protagonista il bambino di metallo Catorchio, una sorta di reinterpretazione in chiave contemporanea del personaggio di Pinocchio, ma con uno sviluppo di avventure del tutto personale e legato in particolare al mondo magico delle Piante.
È seguito lo spettacolo “Musica in fabula”, una Maratona nello stile televisivo Telethon, con un’altra eccellenza locale, il Maestro Carlo Gravina, che ha diretto la sua “Music Lab Academy Orchestra”, una interessante formazione musicale composta da 22 elementi, tra cui una sola donna, la deliziosa Angela, al Sax. La “M.L.A. Orchestra” ha accompagnato la voce del cantante sarnese Emanuele Squillante, in arte “Manù” e le gag comiche del “Trio teatrale Treatro”, costituito da Manù Squillante, Vincenzo Cerrato e Raffaele Milite, spesso riferite al tema della favola.
Il percorso musicale tra le favole ed il jazz, a partire dagli anni ‘30 fino ai giorni nostri, tra brani conosciuti ed inediti dello stesso Manù (“Aspetto che piova” – “Ti chiamano amore” – “Notte”, ha intrattenuto gli spettatori per oltre due ore.
La manifestazione ha richiamato tutti i cittadini e la Fondazione Telethon è stata presente nella serata conclusiva del Festival con Francesco Lettieri, responsabile Raccolta Fondi Telethon Italia Meridionale. La raccolta per Telethon è stata davvero efficace, raggiungendo un incasso di circa 6.000 euro, che per metà sarà devoluto a Telethon.
PROGRAMMA FESTIVAL CANTAFAVOLA:
- 21 e 22 marzo 2019 dalle 9,00 alle 12,00: Lettura di favole negli istituti scolastici dell’infanzia e della primaria che hanno aderito all’evento;
- 22 marzo 2019 ore 20,45: Musica in Fabula della “Music Lab Academy Orchestra” e del “Trio Treatro”;
- 23 marzo ore 11,00: Mattinè dedicato agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, Spettacolo “Pinocchio e la sua Favola” di Pericle Odierna, voce recitante Corrado Oddi.
- 23 marzo ore 20,45: Spettacolo “Pinocchio e la sua Favola”, di Pericle Odierna, voce recitante Corrado Oddi.
Organizzazione: Comune di Sarno – Assessorato Turismo, Eventi e Spettacolo
Contatti: Assessore Dea Squillante – deasquillante@gmail.com – 3929617818
Presentazione e inizio de La Favola di Pinocchio del Maestro Pericle Odierna, voce narrante dell’attore Corrado Oddi, nascita di Pinocchio:
La Favola di Pinocchio tratto dallo spettacolo in diretta, il Gatto e la Volpe e la pianta di monete miracolose:
Pinocchio al Paese dei Balocchi:
La scena della Balena con il fagotto che interpreta il suono della balena e il flauto trasverso che simula il cammino verso una luce, poi la canzone di Pinocchio e Geppetto ritrovato:
Pinocchio torna burattino e col Grillo Parlante si dirige in mare aperto e una grossa Balena li inghiottì con tutta la Barca:
Pinocchio è triste per le sue orecchie d’asino e le bugie alla fata turchina che fanno crescere il naso:
La scena finale della trasformazione di Pinocchio in bambino vero:
Pericle Odierna, omaggio al Mercato di Sarno:
Le Foto dello Spettacolo “Pinocchio e la sua Favola” a cura di Raffaele Izzo:
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