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Safer Internet Day: attività per promuovere il rispetto e le relazioni online

L’11 febbraio 2025 si è celebrato il Safer Internet Day,  ossia la giornata mondiale della sicurezza in rete, istituita e promossa dalla commissione europea. 

Infatti l’Unione Europea vuole assicurarsi che: 

  • le tecnologie digitali e le piattaforme online rispettino i diritti di tutti; 
  • i servizi digitali che utilizziamo siano affidabili; 
  • siano sicuri e protetti online indipendentemente dal tipo di servizio digitale che utilizziamo. 

Perciò è stato redatto il regolamento sui servizi digitali1. Questo documento garantisce che tutti i servizi digitali che utilizziamo, in particolare le cosiddette piattaforme online di dimensioni molto grandi2 nonché i cosiddetti motori di ricerca online di dimensioni molto grandi3, si adoperino maggiormente per proteggere i diritti degli utenti, mantenerli al sicuro e fermare la diffusione dei contenuti illegali o inappropriati. 

Protezione dei minori online

Tra tutti i diritti che figurano nella carta dei diritti fondamentali dell’unione europea, e più rilevanti per il regolamento sui servizi digitali (DSA) per la protezione dei minori online sono i seguenti:

  • il principio dell’interesse superiore del minore; 
  • il diritto alla protezione del minore; 
  • il diritto alla libertà di espressione; 
  • il diritto alla non discriminazione; 
  • il diritto alla protezione dei dati di carattere personale; 
  • un livello elevato di protezione dei consumatori. 

Obiettivo del regolamento è inoltre che le piattaforme apprendano dalle rispettive buone pratiche e seguono orientamenti su come garantire la sicurezza dei loro giovani utenti.

L’articolo 28 stabilisce che le piattaforme online che possono essere utilizzate dai minori devono garantire che i propri servizi offrano ai giovani utenti un livello elevato di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione. 

I rischi online per i minori sono:

  • le molestie, 
  • bullismo, 
  • informazioni false, 
  • contenuti illegali e/o persone che fingono di essere qualcun altro. 

Obblighi delle piattaforme e dei motori di ricerca

Perciò le piattaforme online e i motori di ricerca online devono valutare:

  • se per i minori sia facile comprendere come funziona il servizio (comma 81);
  • se i minori rischi no di imbattersi in contenuti che potrebbero nuocere alla loro salute e al loro sviluppo fisico, mentale e morale, cioè contenuti inadeguati all’età (comma 81); 
  • in che modo le caratteristiche di progettazione potrebbero causare dipendenza (comma 81/83).

Come valutare e ridurre i rischi

Ogni anno le piattaforme e i motori di ricerca online devono individuare e valutare i possibili rischi online per i bambini e i giovani che utilizzano i loro servizi (articolo 34 e 35).

Poi servono nelle impostazioni che aiutano i genitori e tutori, ad esempio, a controllare o limitare l’accesso dei bambini a internet e a proteggerli dai rischi dei loro contenuti inappropriati online.

Inoltre è necessaria una verifica dell’età. Un sistema cioè che controlla l’età degli utenti prima che accedano a un servizio, ad esempio, sulla base identificatori fisici o di altre forme di identificazione infine gli strumenti per aiutare i giovani a segnalare abusi a ottenere sostegno. 

Per questo bisogna rivolgersi ai cosiddetti segnalatori attendibili4 che segnalino contenuti che considerano illegali o contrari alle condizioni generali della piattaforma. 

Le piattaforme non dovrebbero chiederci di condividere troppi dati personali con loro o con altri utenti, i dati personali che condividiamo e devono essere protetti non possono essere manipolati o condivisi nuovamente e non dobbiamo poter essere spiati. 

Le condizioni generali devono essere scritte e aggiornate in modo da essere facilmente comprensibili per tutti, compresi i minori (articolo 14), ed è molto importante il divieto di profilalazione5 nella pubblicità per i bambini e giovani, infatti, le imprese possono ottenere informazioni sulle nostre preferenze sui nostri interessi sulla base dei siti web che visitiamo, dei nostri mi piace e dei link su cui clicchiamo, e raccogliere informazioni personali che forniamo, quali la nostra età o il luogo in cui viviamo. 

A partire da questi dati di profilazione, infatti, le piattaforme utilizzano algoritmi e l’intelligenza artificiale per decidere quali sono le pubblicità da mostrarsi, e che possono avere il massimo effetto su di noi6 per tale motivo l’articolo 28 dice che se l’utente è un minore le piattaforme non possono mostrare alcuna curiosità basata sulla profilazione.

Infine l’articolo 39 impone alle piattaforme online di rendere pubbliche le informazioni sulle proprie pubblicità in modo che chiunque, compresi i ricercatori, possano analizzare i possibili rischi7.

Per ulteriori informazioni:

https://www.garanteprivacy.it/home

https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/safer-online

https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/library/digital-services-act-dsa-explained-measures-protect-children-and-young-people-online

https://www.betterinternetforkids.eu/sic

  1. 1. Il regolamento sui servizi digitali (Digital Services Act – DSA) in breve : misure per proteggere i bambini e i giovani online, Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2024, https://data.europa.eu/doi/10.2759/591509 ↩︎
  2. 2. come instagram, snapchat, tiktok e YouTube, ecc… (da qui indicate con il termine Piattaforme online) ↩︎
  3. 3. come google, bing, … (da qui indicati con il termine Motori di ricerca online) ↩︎
  4. 4. i disegnatori segnalatori attendibili sono organizzazioni qualificate, esperti nella segnalazione di contenuti illegali o nocivi ↩︎
  5. 5. Le regole varate armonizzano e rendono più chiara la gestione delle attività di profilazione, ovvero la definizione di “profili” di utenti (sulla base di caratteristiche, comportamenti, scelte, abitudini) allo scopo di fornire servizi o promozioni personalizzate. ↩︎
  6. 6. alcune piattaforme online guadagnano denaro ogni volta che acquistiamo prodotti che abbiamo visto in questi annunci ↩︎
  7. 7. Queste informazioni devono comprendere, ad esempio, i dati relativi al contenuto della pubblicità e al soggetto che l’ha pagata, specialmente se è rivolta ai minori. ↩︎


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