
E’ il titolo del libro, uscito quest’anno, scritto da Francesco Florenzano, presidente dell’UNIEDA, (Unione Italiana di Educazione degli Adulti) e dell’UPTER, (Università popolare di Roma)1. È da circa 40 anni che si occupa di educazione permanente ed ha pubblicato vari libri e articoli su riviste scientifiche e divulgative.
Il testo “La nuova età” è per dire: la nuova vita. Infatti, l’età del pensionamento è un passaggio: si passa dalla vita del produrre a quella dei sentimenti2 ovvero da un tempo in cui si era attivi come lavoratori ad un altro nel quale vengono costruiti nuovi significati della propria esistenza.
Conoscere per deliberare
“La nuova età”, però, non è solo una raccolta di dati, ma è un libro che narra una situazione che si è generata negli ultimi anni in cui la popolazione italiana è composta per più di un quarto da persone con oltre 65 anni e l’età media, vista la denatalità3, è, oggi, di 46 anni4.
È un libro utile perché, come disse a suo tempo il presidente Einaudi, bisogna “conoscere per deliberare”. E la politica italiana solo in questi ultimi tempi sta prendendo in seria considerazione il problema della Longevità. Infatti, già da due anni è stata emanata la legge 33 (23 marzo 2023). Si tratta di una legge delega al Governo per le politiche in favore delle persone anziane. Ma il problema è che ancora non si è pensato un conto economico a riguardo. E di decreti attuativi non sembra che ci sia traccia!
Non solo fragilità
La narrazione del libro descrive non solo la fragilità e la vulnerabilità dell’anziano, ma anche la dimensione della sua solitudine e dell’isolamento sociale. Certo, non aiuta da una parte l’individualismo sempre più emergente e dall’altra la cultura dello scarto che è un pericolo che sta sempre dietro le quinte, così come sembrerebbe sia successo nel periodo pandemico durante la quale pare che si dovesse valutare chi poteva essere “intubato” e chi no, in funzione del grado di fragilità raggiunta e d’impossibilità di recupero5.
L’impostazione del libro fa emergere una domanda: “ma quando comincia l’età anziana?” Questo è un tema rilevante e una domanda interessante perché il libro non si limita ad una denuncia, ma pone al centro il recupero della dignità della persona ed evidenzia l’importanza della solidarietà6. Anche nella stessa prefazione del libro, Monsignor Paglia (Presidente Pontificia Accademia per la Vita) insiste sul fatto che gli anziani sono una risorsa e non si tratta solo di fare carità, ma di impegnarsi nella solidarietà per il recupero delle loro competenze e conoscenze.
Il sistema pensionistico
“La nuova età” fa pensare anche alle opportunità che ci sono o ci sono state per l’anziano. Una volta non c’era il sindacato dei pensionati, ma ogni pensionato rimaneva nella categoria in cui aveva lavorato. Negli anni ’70 ci fu un cambiamento pensionistico dove la pensione fu agganciata allo stipendio, c’è stata poi l’INPS, dove i sindacati e gli imprenditori amministravano le politiche della pensione7. Tuttavia negli ultimi anni, il sistema pensionistico sembrerebbe in difficoltà perché, da oltre vent’anni, è più difficile garantire nel tempo il principio di adeguatezza degli assegni pensionistici ed assicurare mezzi adeguati alle proprie esigenze di vita dei pensionati.
Una nuova vision
Quindi è importante e necessario ricostruire una visione sociale dei problemi collegati alla invecchiamento della popolazione e non solo constatare la vulnerabilità della condizione di pensionato; ed in effetti il libro è una proposta, è un insieme di idee stimolanti per impostare una politica nuova. Sollecita a rifondare una strategia per i diritti di chi invecchia, pensando anche che sono i pensionati che perseverano nell’esercitare il diritto-dovere di votare, che sono loro che si sono sacrificati, per giungere allo sviluppo di cui oggi usufruisce tutta la società. Insomma è fondamentale sollecitare una politica che valorizzare questa risorsa.
Secondo questa prospettiva, quindi, sarebbe anche importante riconoscere all’anziano “il diritto di restare analogici” … Valorizzare, perciò, la carta di Firenze8 e affrontare il pericolo dell’ageismo9: p.e. contrastare quella visione monolitica del tempo dove l’anziano, una volta che è andato in pensione, è fuori “ormai” dal mercato e quindi inutile10.
E la solidarietà?
Solidarietà è anche fare più attenzione al messaggio implicito della pubblicità che propone come auspicabile la rincorsa ad un paradigma di performance (forza, bellezza, attitudine ecc.); al contrario è interessante fare tesoro del senso profondo della realtà per coglierne tutte le opportunità, coltivando comunque la consapevolezza della propria fragilità e della propria vulnerabilità. Sebbene la mente ragioni come se uno è sempre in situazioni di prontezza, di efficacia, in realtà poi il corpo è cambiato, non solo nelle forze, ma anche nell’apparenza…
È ovvio che il discorso, sostenuto dall’autore è molto complesso, ma il tema della longevity, ormai è argomento di discussione tra geriatri e gerontologi da oltre cinquant’anni. Tuttavia è un discorso ponderato più «su un atteggiamento troppo economista e/o troppo sanitario» che non su quello sociale e solidale. Infatti sarebbe auspicabile tener presente «le competenze e le conoscenze e non buttarle via; anche se bisogna riconoscere che c’è un disallineamento tra le generazioni … e le nuove generazioni non sono più disposte a riprendere il testimone delle vecchie generazioni».
D’altra parte restare giovani è anche una scelta e non è solo un problema della memoria breve termine, ma pure della memoria sulla conoscenza del mondo11. Quindi è importante recuperare il ricordo del passato; «una volta c’era l’emigrazione dei giovani che, in realtà, c’è stata da sempre, già negli anni 50, ma poi i vecchi sono ritornati. Oggi non è più così. Del resto bisogna considerare che le generazioni sono di per sé disuguali». Ecco, quindi, l’approccio del libro: «l’importanza di raccontare una storia e di “entrarci dentro”. Così pure il mondo del lavoro è cambiato notevolmente; tanti lavori stanno sparendo e non solo perché non c’è alcuno che li rimpiazzi». E’ inoltre utile notare l’accento che il nostro testo pone alla dimensione di genere, mettendo in risalto le peculiarità e le risorse della donna.
Corpo, anima e … spirito
Infine, ma non ultimo, il libro riserva una capitolo sulla questione spirituale, più precisamente cioè la questione della vita interiore. Non basta seguire dieta e praticare uno sport per una anzianità sana, ma anche la motivazione è fondamentale12. E coltivare la vita interiore costituisce il maggior nutrimento per attivare le proprie risorse al di là del tempo che passa.
La vita interiore, per esempio, è anche presente per chi soffre di demenza senile13! Anche qui si tratta di ricostruire una nuova età.
Buona lettura!
Bibliografia
Deluigi R., a cura di, Se i giovani sapessero e i vecchi potessero. . . Linguaggi e strategie per favorire invecchiamento attivo e dialogo intergenerazionale, I quaderni dell’SCS – Volume IX – anno 2016 (https://www.salesianiperilsociale.it/wp-content/uploads/2016/02/interno-SE-I-GIOVANI-29-1.pdf)
Ramakrishnan V., Perché moriamo, Adelphi, Data Uscita: 30/06/2025
Bertini M., Psicologia della salute, Cortina Editore, 2012
Gauthier J., Le sfide dei sessantenni, Edizioni Messaggero Padova, 2010
Andreoli V., Cronaca dei sentimenti, Rizzoli, Milano 2002
R. De Beni, E. Borella, Psicologia dell’invecchiamento e della longevità. Il Mulino, Bologna 2024
- 1. Nel 2018 ha dato vita alla Rete tra associazioni Italia educativa e ne è attualmente il portavoce ↩︎
- 2. V. Andreoli, Cronaca dei sentimenti, Rizzoli, Milano 2002 ↩︎
- 3. In Italia c’è una media 1,1 figli per donna. In Francia, 2,1.https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/10/Natalita-in-Italia-Anno-2023.pdf ↩︎
- 4. Dobbiamo pensare anche che una volta i nonni stavano con i nipotini, ma i nipotini oggi sono sempre di meno … ↩︎
- 5. “Coronavirus, la lotteria del respiratore. Negli ospedali americani si usa anche la monetina per scegliere chi intubare”. La Repubblica, 20 maggio 2020. ↩︎
- 6. Il magistero della Chiesa cattolica ha parlato di solidarietà in diversi documenti, tra cui l’enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII del 1891 e l’enciclica Centesimus annus di papa Giovanni Paolo II. ↩︎
- 7. Dopo tre mesi dall’aver acquisito i requisiti per andare in pensione, si aveva già l’assegno. ↩︎
- 8. https://fondazionelongevitas.it/notizie/4-anziani-su-10-discriminati-per-leta-ed-esclusi-dalle-cure-la-carta-di-firenze-e-il-manifesto-contro-lageismo ↩︎
- 9. L’ageismo (coniato nel 1969 dal gerontologo Robert Neil Butler) una forma di discriminazione e pregiudizio nei confronti di una persona o di un gruppo di persone in base alla loro età. Può riguardare sia i giovani che gli anziani. Cause e conseguenze: 1) Può manifestarsi in diversi ambiti della vita sociale, ma è particolarmente frequente e problematico nel mondo del lavoro 2) Può danneggiare le persone che ne sono vittime e le aziende che lo praticano 3) Può portare a: Ostacoli nella ricerca, nel mantenimento o nel cambiamento di lavoro; Sentimento di rassegnazione per la vita; Rinuncia ai comportamenti preventivi e all’aderenza terapeutica; Riduzione delle opportunità formative per i dipendenti più anziani; Mobbing che incoraggia le dimissioni o il prepensionamento. ↩︎
- 10. https://fondazionelongevitas.it/attivita/manifesto-ageismo/ ↩︎
- 11. La Carta di Fabriano. L’apprendimento permanente per il futuro dell’Italia (https://www.unieda.it/wp-content/uploads/2024/05/cartafabriano.pdf) ↩︎
- 12. V. Ramakrishnan, il premio Nobel per la chimica nel 2009 ↩︎
- 13. A. Goussot. A cura di, Il disabile adulto. Anche i disabili diventano adulti e invecchiano. Maggioli editore, RN 2009 ↩︎
© 2la.it - Riproduzione riservata.